ROSALIA CATAPANO. Il tocco leggero delle storie di famiglia
Sono pochi i libri in cui si parla di saghe familiari. Pochi oggi, che si preferisce la narrativa a basso consumo, veloce e a volte anche un po’ banale. Ecco allora che non te lo aspetti, un bel libro, neanche tanto impegnativo, che ti parla della storia di una famiglia, attraverso gli anni dal dopoguerra a oggi. Si chiama Tutto andrà nel migliore dei modi (Homo Scrivens, pagg. 198, euro 15) ed è firmato dalla napoletana Rosalia Catapano, che scrive una sorta di prequel al suo primo romanzo Solo Nina (Homo Scrivens). Tutto ha inizio nel 1954 a Roma: la squinternata Francesca Romana Lodovici, unica figlia deL conte Ascanio, scopre di essere rimasta incinta di un musicista, che va via senza alcuna intenzione di tornare. Per evitare di restare sola e senza sostegno, Francesca accetta di sposare un cugino del padre, Fernando, e si trasferisce con lui as Anacapri, dove apre con il marito un alberghetto, villa Floris, che presto diventa meta rinomata. Qui Francesca si dedica completamente alla cucina e Fernando all’accoglienza degli ospiti e di Laura, la bambina che adotta come se fosse sua figlia. Inizia da Laura, quasi vent’anni dopo, la seconda parte della storia, in una Napoli attraversata dal colera dove il giovane diplomatico Gabrio Ortega viene inviato a seguire l’emergenza. Attorno a loro si muovono tutti gli altri personaggi del romanzo, ognuno particolare, estremo a modo suo: come Francesca, persa nelle sue ossessioni e chiusa nel gelo del cuore, o Gabrio, rigido e severo, o sua sorella Blanca, costantemente sopra le righe. Nell’incontro tra diverse generazioni, culture e sensibilità, la Catapano ci accompagna in un viaggio tra le sfumature delle emozioni, e lo fa con tocco lieve, senza orpelli narrativi, con delicatezza e semplicità. Il suo libro merita molto, e speriamo che la storia non finisca qui.
Ida Palisi