IL RITORNO DEI THE CURE. Un nuovo album, aspettando il Trilogy tour 2014
Dopo aver venduto in meno di due minuti tutti i posti disponibili per in due show previsti per il Teenage Cancer Trust shows (organizzato da Roger Daltrey degli Who), il 28 e 29 marzo alla Royal Albert Hall di Londra, i The Cure hanno annunciato che, nell’arco della prossima primavera, usciranno una serie di DVD live con contenuti inediti, ma soprattutto l’attesissimo nuovo album, il numero quattordici della carriera della band del West Sussex, provvisoriamente intitolato ‘4:14 Scream’, assemblato con materiali registrati addirittura nel 2008, anno d’uscita dell’ultimo ’4:13 Dream’. La super band di Robert Smith progetta anche un altro ‘Trilogy’ tour, con partenza entro la fine del 2014: della prima Trilogia live, nell’ambito della quale I Cure suonavano, ogni sera e per ogni concerto, l’intera tracklist in ordine di pubblicazione di ‘Pornography’ (1982), ‘Disintegration’ (1989) e ‘Bloodflowers’ (2000), resta il doppio album ‘The Cure: Trilogy (Live In The Tempodrom Berlin November 2002)’, registrato l’11 e il 12 novembre 2002 nella capitale tedesca. La seconda operazione Trilogy del 2011, invece, ha visto eseguiti per intero ‘Seventeen Seconds’ (1980), ‘Faith’ (1981)e l’album di debutto ‘Three Imaginary Boys’, che compie 35 anni quest’anno. Per la Trilogia 2014 invece, The Cure si preparano a suonare per intero ‘The Top’ (1984), ‘The Head On The Door’ (1985) and ‘Kiss Me Kiss Me Kiss Me’ (1987). La band, oggi formata, oltre che dall’insostituibile ’Fat’ Bob Smith e dallo storico bassista Simon Gallup, coi Cure dal 1979, anche da Roger O’Donnell alle tastiere dal 1987, dal batterista Jason Cooper (nella formazione dal 1995), e dal chitarrista dal 2012 Reeves Gabrels, si prepara a consegnare alle quasi quarantennali schiere di fan un disco concepito nel clima di ‘4.13 Dream’ del 2008, segnato dal ritorno della chitarra di Porl Thompson, cognato di Robert Smith . Lo storico chitarrista coautore di Disintegration riportò allora a casa Cure i gli algidi suoni –squarcio, che sapevano farsi romantici e pop in hit assolute come Pictures of You e Lovesong, e che invece mancavano nell’ancora precedente The Cure del 2004, che con l’album del 2008 ha in comune il motivo della copertina ma non la continuità musicale, poiché ‘The Cure’ esibiva un suono più morbido e progettato per conferire assoluta centralità alla presenza musicale e lirica di Robert Smith. Dunque cosa di nuovo ci aspetta dalla band che ha insegnato il sentimento e la musica dark ad almeno tre generazioni ? Ai prossimi mesi del 2014 la (speriamo!) gotica sentenza.
Rosa Criscitiello