ARANCIA MECCANICA. 1 aprile, arriva al Bellini la versione teatrale di un cult
Dopo la versione cinematografica di Stanley Kubrick nel 1971, a mezzo secolo dalla pubblicazione, il romanzo “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess diventa uno spettacolo teatrale e va in scena al Bellini di Napoli per la regia di Gabriele Russo con le musiche di Morgan, il cantautore polistrumentista Marco Castoldi fondatore del gruppo rock Bluevertigo. Le avventure del giovane Alex e dei suoi scapestrati amici Drughi (Georgie e Dim), i cui principali interessi di vita non vanno oltre il sesso e lo stupro, l’ultraviolenza e la musica classica di alcuni tra i maggiori musicisti del settore, rivivono con le loro ambientazioni visionarie. E raccontano di una società incline al controllo delle coscienze e all’indottrinamento di un “pensiero unico”, oggi decisamente attuale ma ancora agli albori negli anni Sessanta quando Burgess pubblica “Arancia Meccanica” e George Orwell il suo “1984”. Come nel romanzo, così anche nella messa in scena teatrale, la storia è raccontata in prima persona da Alex, il capo carismatico dei Drughi, ma, spiega il regista Gabriele Russo, “tutto sarà vissuto come se ci trovassimo in un suo incubo; ragion per cui, visioni, musiche, ritmo saranno scanditi dal sentire del protagonista. La scena sarà una scatola nera al cui interno si materializzeranno le visioni di Alex, installazioni di arte contemporanea che si autodistruggeranno nella scena successiva”. In un allestimento rarefatto e onirico, vicino alla realtà delle nuove generazioni di diciottenni, un nutrito cast – composto da Alfredo Angelici, Marco Mario De Notaris, Martina Galletta, Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza, Daniele Russo, Paola Sambo in azione per la regia di Gabriele Russo, su musiche di Morgan, tra le scene firmate da Roberto Crea, con i costumi di Chiara Aversano e per il disegno luci di Salvatore Palladino. Si replica sino al 13 aprile.
Paola de Ciuceis