FUORI DALLA CRISI IN UN COLPO SOLO. Ecco il gioco, raccontato dai migliori giallisti italiani
Quattro giallisti tra i migliori in Italia, insieme per parlare di una dipendenza che è anche un dramma sociale: il gioco. Mette insieme Maurizio de Giovanni, Diego de Silva, Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli, l’antologia Giochi criminali (Einaudi, pagg. 184, euro 16.50), che declina il tema in quattro racconti diversissimi tra loro, ognuno in sé un microromanzo. In Febbre Maurizio de Giovanni ci presenta un Ricciardi che risolve un caso di dipendenza dal gioco del lotto negli anni ’30. Un racconto dai toni cupi, dove il commissario che vede i morti parla per la prima volta in prima persona, e per la prima volta è costretto a guardarsi dentro. Più leggero il racconto del magistrato-scrittore De Cataldo, che ci trasferisce nelle atmosfere del Salento. Nel suo racconto Medusa troviamo la fredda e attempata professoressa Emma Blasi alle prese con l’omicidio del barone Stefano Mallarmé, nobile dissoluto e giocatore d’azzardo, di cui è stata a lungo innamorata. Carlo Lucarelli nel suo A Girl Like You presenta l’ispettore di ferro Grazia Negri, in attesa di andare in maternità, coinvolta in un caso in cui si intrecciano gioco, crimine e pazzia. Diversa la prospettiva e il registro, grottesco come sempre in Diego de Silva che in Patrocinio gratuito mette il suo avvocato Vincenzo Malinconico alle prese con uno stalker telefonico appassionato di Mina, che sceglie Parole parole per perseguitare la sua vittima. Insieme i racconti compongono il quadro di un’Italia allucinata e in crisi, attraversata da solitudini e tragedie esistenziali, dove la speranza di riscatto è affidata a una mano buona a poker o al colpo in una botta sola, nella sala del Bingo. A prescindere dal tema, vale la pena leggerla, questa raccolta: per gli appassionati del giallo di firma italiana, è un piccolo gioiello da tenere sulla libreria.
Ida Palisi