COPPA ITALIA INSANGUINATA. Spari fuori all’Olimpico ferito un tifoso del Napoli
E’ una Coppa Italia insanguinata quella che il Napoli alza al termine della finalissima con la Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma. Prima della partita, dopo un assalto di tifosi della Roma a un bus di tifosi del Napoli, un napoletano, Ciro Esposito, è stato colpito da un proiettile di pistola esploso da un tifoso della Roma, tale Daniele De Santis, già noto alle forze dell’ordine. Lo stesso De Santis, un estremista di destra colpito da svariati provvedimenti di Daspo, ha ferito in maniera non grave altri due tifosi napoletani prima di essere massacrato e salvato dalle forze dell’ordine dal sicuro linciaggio. La cronaca si mescola con il calcio, con la scena del capitano partenopeo Marek Hamsik che comunica ai capitifosi della curva che la notizia secondo la quale il giovane fosse morto era infondata dando la sensazione di una trattativa con gli ultrà (la partita è comunque iniziata con quasi un’ora di ritardo). Una notte da dimenticare, con le due tifoserie concordi nel non mostrare le scenografie, a tratti mute e festanti solo in occasione dei quattro gol (3-1 il risultato finale per il Napoli), buoni solo per le statistiche, I fischi all’inno nazionale, i cori beceri antinapoletani, sono l’indegno corollario di un avvenimento gestito malissimo da chi lo ha organizzato e che poteva finire anche peggio. Solo grazie al sangue freddo dei leader delle tifoserie, al contrario, all’interno dello stadio tutto è filato liscio. Il Napoli, alla fine, ha anche eliminato i festeggiamenti per rispetto di quel giovane che lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale. In attesa degli sviluppi e di capire cos’è realmente accaduto in questo maledetto sabato romano.
Pier Paolo Petino