ALABAMA MONROE. O più semplicemente Elise e Didier
Se è vero che ‘La vita non è generosa… che la vita si riprende tutto’, verrebbe da chiedersi se ne vale la pena.
E di fronte al dolore che ci trasmette inesorabilmente la storia di Elise e Didier non saprei rispondere. Neanche loro lo sanno, non lo possono sapere travolti dal loro amore, che è amore a prima vista, passionale e vero come la musica ‘bluegrass’ amata da lui e poi da lei, il country nella sua versione più pura. E lo ignorano ancora quando la felicità esplode alla nascita della loro piccola Maybelle. Da qui in poi la piena cifra melodrammatica del film si regge emotivamente soltanto grazie alla linea di narrazione continuamente spezzata da flashback che ci rimandano all’assolutezza e alla bellezza dell’amore che è stato. Forse ne vale la pena solo a patto di vivere con lo stesso coraggio e definitività con cui Elise ricopre il suo corpo di tatuaggi. E anche se qualcosa può cambiare o deve cambiare, come si ripetono a un certo punto i due protagonisti, resta per sempre, come un vecchio tatuaggio ricoperto da uno nuovo ma pur sempre lì sotto. E puoi anche provare a cambiare nome come fanno loro in Alabama e Monroe ma non servirà. Nella buona e nella cattiva sorte, il dolore, come l’amore, va consumato fino in fondo, senza mai sottrarvisi. E’ la vita. Dolcissima e straziante, come questo film.
Nominato agli Oscar 2014 come Miglior Film straniero, pluripremiato nei festival di tutta Europa, il regista fiammingo Felix Van Groeningen ci regala una gemma indimenticabile che l’interpretazione perfetta dei due attori protagonisti (Veerle Baetens e Johan Heldenberg) sigilla definitivamente nei nostri cuori… affranti ma pulsanti.
TRAILER // http://youtu.be/ShUayWwSqjo
Martina Caldo