ANTHONY GRAMA PRESENTA POESIA & ROCK. Omaggio allo spirito del rock delle origini con un cuore blu(es)
In quel noto caleidoscopio di colori e calori che è la lingua napoletana abbiamo un’espressione perfetta per definire la curva, d’arte e di vita, di Anthony Grama: di quelli come lui diciamo “jesce ‘a dint’ ‘o fuoco” (“esce dal fuoco”): come a dire che la persona della quale si parla ha vissuto tanto e tanto forte da essere stata capace di venire via dalle fiamme intatta, e con la tempra di quelli che ne sanno, letteralmente, una più del diavolo.
Ed è per questo che il debutto musicale di Grama, l’EP di quattro brani “Poesia e Rock” (Officine Spettacoli, 2015) accende pure i riflettori sul personaggio irriverente, impertinente e romanticamente al limite raccontato tra disco e realtà, sotto il segno di quella dimensione personale, sempre sfidante e caliente, che Grama canta nel primo singolo tratto dall’EP: “All’inferno con me” è una divertente dichiarazione di latinloverismo che se ne frega del politically correct, a partire dal clip, per la regia di Corrado Ardone, dove l’Ade è soprattutto un gran bel party e la bella di turno (interpretata da Simona Tammaro) è destinata ad essere sostituita alla prossima festa, non senza, sospettiamo, essersi divertita parecchio e avere, forse, imparato qualcosa di più di se stessa.
L’inferno, ci dice Anthony, è “la mia personale soglia di trasgressione”, con la quale è evidente che questo debuttante d’esperienza (che bada a se stesso da quando ha diciassette anni ed è arrivato, a trentadue suonati, a dirigere una SPA) ha voglia di tornare a giocare ancora e ancora, mentre uno sfavillante mattino di maggio inonda di luce l’appartamento di via Petrarca dove Grama ci accoglie. Quella “Casa del rock” della quale, scommettiamo, sentiremo parlare sempre più spesso, tra divani alla Scarface, maxischermo, tavolo da biliardo e il piano grancoda Yamaha, che il rocker suona da autodidatta, con uno stile personale dove il tocco del Cocciante dei grandi musical sa incontrare il più classico pianismo della canzone napoletana. Infine, la vista mozzafiato su tutto il Golfo, col Vesuvio che se ne pone a guardia e non smette di ricordarci, nemmeno per un istante, da dov’è che viene il fuoco del quale stiamo parlando.
Quattro brani, dunque, dove i modelli musicali (“gli ascolti di papà”, ci confida Anthony), capisaldi dell’hard rock e del rock blues come Janis Joplin e Led Zeppelin, passando per i Rolling Stones e quel Richie Havens che Pino Daniele scelse di produrre nel prezioso Common Ground (Emi Bagaria, 1983), vengono bene sintetizzati negli arrangiamenti a cura di Lino Pariota (piano, tastiere, hammond, drum&synth programming), ed eseguiti, con Grama alla voce, da Andrea Palazzo alle chitarre acustiche ed a quelle elettriche con Chicco Accetta e Francesco (Flex) Aiello, da Vittorio Remino al basso e da Mariano Barba alla batteria.
“Poesia”, il brano col quale si apre l’EP, ha conosciuto una gestazione di ben ventun anni, scritto da Grama per un misterioso amore adolescenziale di notte, come di notte, ci confida, viene sempre a visitarlo la musica: Anthony lo esegue dal vivo al piano, in spagnolo, sua seconda lingua, e la canzone acquista subito una allure da colonna sonora. Tracciano invece il racconto di questo nuovo presente gli altri tre brani, il singolo “All’inferno con me”, del quale abbiamo già detto, ma pure “Un grande show”, nel quale la vita viene raccontata attraverso la tanto agognata lente del music business, e soprattutto “Il mio mondo”, che rappresenta l’altra metà del fiammeggiante cielo di Anthony, quella poesia, per l’appunto, che qui è vera per davvero perché sa raccontare come un uomo ha fatto a guadagnarsi il suo sogno.
Grama affronta le sue prime composizioni originali (e ci confida che l’unica cover alla quale cederebbe è “Bimba mia” del nume tutelare Califano) con la voce pastosa e insieme disciplinata di un Vasco giovane che incontra il migliore Grignani e fa pensare ad uno Zampaglione più roco. È prevista per settembre l’uscita del suo primo LP che sarà accompagnata, ci confida Grama, da un evento speciale “per riportare il rock ai giovani anche attraverso le consolle più blasonate”. Non ci è dato, per il momento, saperne di più, ma possiamo già scommettere che sarà una gran bella festa. In stile Grama, naturalmente.
Rosa Criscitiello