E. MARINELLA. 100 anni di stile tra corredi e cravatte

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Il compleanno del marchio più famoso  festeggiato con il Presidente Giorgio Napolitano tra Palazzo Reale e Teatro San Carlo.

Il bello e il benessere. O meglio, Marinella e Napoli. Ovvero quando acquistare un capo d’abbigliamento bello fa sentire anche bene l’anima, un piccolissimo ingrediente che si può trovare solo nella boutique di via Chiaia, dove da quasi 100 anni, si sente l’odore del mare. Quello che arriva sotto via Partenope e che come sottolinea lo stesso Maurizio Marinella, che si prepara per il compleanno del marchio, è uno dei più belli al mondo.

Marinella: cravatte e non solo. In 100 anni nello stile creato da nonno Eugenio anche tanta Napoli…

Il segreto dello stile di Marinella è quello di trasmettere quanto di più bello ci sia nel mondo, aggiungere qualità e passione e soprattutto quella napoletanità positiva che ci contraddistingue anche attraverso i nostri prodotti. Nel 1914 il sogno di mio nonno era quello di creare un piccolo angolo d’Inghilterra qui a Napoli, l’eleganza era dettata per l’uomo dallo stile inglese mentre dallo stile francese per la donna. Qui a Napoli c’erano e ci sono tutt’oggi gocce di cultura ed è da qui che poi si apprendeva per dettare la moda. Mio nonno iniziò così ad importare accessori da uomo. Quello più gettonato era la camicia con colletto e polsini di ricambio che andavano lavati ogni volta insieme alla camicia per evitare il distacco di colore. Noi eravamo specializzati nel corredo da uomo, la cravatta ha avuto un importante successo a partire dagli anni ’60.

Oltre al tempo trascorso, perché quest’anniversario è così importante…

Il nonno mostrava al mondo una Napoli che lavora, che ha emozioni e sentimenti. I nostri 100 anni di attività li abbiamo svolti in un luogo dove è difficile fare tutto. Qui in Italia, a Napoli poi, a volte, sembra di stare ai confini con la realtà. Ma questo è motivo di tanto orgoglio, personalmente mi è stato lasciato un grande testimone da mio nonno Eugenio e da mio Padre Luigi. Mio nonno cercava di trasmettere alle persone il fatto che si possono fare cose importanti non solo da Napoli, ma restando qui a Napoli. Così Marinella e Napoli sono diventati un binomio imprescindibile, non credo che si potesse fare tanto fuori da qui perché con la nostra napoletanità, siamo sempre avanti ed il sogno di mio nonno è vivo ancora oggi con la stessa sua forza ed emozione.

Le tradizioni, proprio come quella di Marinella, oggi sono fondamentali per lanciare un segnale positivo ai giovani?

Il recupero delle tradizioni è uno degli argomenti più importanti, ora la città sta attraversando un momento difficile, ma ripartire è nel dna di napoli e dei napoletani. La mia dipendente più giovane ha 30 anni, ma le nuove generazioni preferiscono lavorare nei call center ed è difficile che oggi si avvicinino agli antichi mestieri, peccato perché è una nuova forma e possibilità per dare lavoro. Gli artigiani, i calzolai, i sarti, stanno scomparendo, sono pochissimi e non è facile sostenere un laboratorio. L’artigianato e tutto ciò che abbiamo cercato di dare, Napoli e la Campania è un concentrato di cose straordinarie, la cucina è fantastica e abbiamo uno dei lungomare più belli del mondo, anche il clima è fantastico. Cose che ci invidiano dal mondo, poi soprattutto nel mondo del fashion i sarti napoletani sono il top, noi da qui trasmettiamo cose meravigliose, sensazioni che vorremmo regalare per i 100 anni.

Tanta attesa per un evento che coinvolgerà non solo Napoli, ma il mondo. Qualche anticipazione sui festeggiamenti del 26 giugno? 

L’evento principale si terrà a Palazzo Reale, abbiamo voluto scegliere una location in sintonia con la bellezza della città e trasmettere a tutti quella che per la mia famiglia e per il mio marchio è una grande festa. Giungeranno persone da ogni parte del mondo e volevamo mettere a disposizione un posto stupendo. Ci saranno tre esposizioni lungo la quale si snoderà la storia di Marinella, nelle prime teche saranno esposte lettere e fotografie, riconoscimenti avuti in questo secolo di attività e conservati da me, prima ancora dal nonno e poi da mio padre. Saranno poi in mostra i reperti storici delle collezioni Marinella, pezzi unici che ci saranno gentilmente concessi anche dai clienti, cravatte, cappelli, scarpe e camicie, il meglio della nostra produzione durante gli anni ed infine ci sarà uno spazio avveniristico in cui ogni ospite potrà creare la propria cravatta. Le 10 giudicate più belle saranno poi realizzate per l’occasione e chiamate con il nome di chi le ha create.

Non mancheranno vip…

In effetti dopo la mostra i festeggiamenti continueranno al Teatro San Carlo dove sarà proiettato un mini film che comminerà con una scena del film Maccheroni con Jack Lemmon e Marcello Mastroianni in cui c’è un piccolo cammeo del marchio Marinella. E sempre al San Carlo ci saranno alcune testimonianze di chi da tempo ci segue, tra questi il presidente Napolitano, Diego della Valle, il sociologo Vittorino Andreoli, Renzo Arbore e il dottor Vincenzo Pucci. L’evento si concluderà con un cena.

In tutti questi anni quali sono stati i momenti significativi del marchio?

Durante il G7 che si tenne a Napoli il Presidente del Consiglio volle regalare a tutti i capi di stato le nostre cravatte, lo fece anche Cossiga che volle regalare un cofanetto personalizzato ai capi di stato che incontrava. Una ‘tradizione’ portata poi avanti.

Maria Elefante

 

Maria Elefante
Sensazioni e percezioni di una giornalista… con un po’ di nostalgia per i tempi che furono della macchina per scrivere.

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