GUIDA MICHELIN 2014. Un, due, tre… stelle!
Anche quest’anno la guida più famosa al mondo nel campo della ristorazione, giunta ormai alla sua 59° edizione, è tornata a decretare i suoi vincitori. Un tripudio di stelle quelle di Michelin, 329 in totale, che nonostante le critiche continua a regalare enormi soddisfazioni e creare proselitismo. In particolare quella italiana si distingue come la seconda guida più stellata al mondo, confermando l’altissimo livello della nostra tradizione gastronomica.
Napoli è la terza provincia più stellata d’Italia con ben 17 ristoranti (5 due stelle e 12 una stella) e la prima provincia per numero di due stelle. Riconfermati nell’olimpo degli chef stellati della Campania, tra gli altri, sono stati: Ernesto Iaccarino del Don Alfonso 1890(due stelle), Gennaro Esposito di Torre del Saracino (due stelle), Andrea Migliaccio de L’Olivo – Hotel Capri Palace (due stelle), Lino Scarallo di Palazzo Petrucci (una stella), Salvatore Bianco de Il Comandante – Hotel Romeo (una stella), Nino di Costanzo de Il Mosaico – Hotel Terme Manzi (una stella), Alfonso Caputo di Taverna del Capitano (una stella), Marianna Vitale di Sud (una stella), Rosanna Marziale de Le Colonne (una stella). New entries: Giuseppe Iannotti del Kresios di Telese e Luigi Tramontano di Terrazza Bosquet – Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento.
Le tre stelle, quest’anno, se l’è aggiudicate un emozionatissimo Niko Romito del Reale di Castel di Sangro. Confermati tutti gli altri tristellati, otto in totale.
“La guida 2014 – ha affermato il curatore Sergio Lovrinovich – conferma l’abilità e il trend positivo degli chef del sud che tornano a casa per valorizzare i propri territori. Il futuro? Interesse per i territori e neoesotismo. La cucina molecolare è in calo e i dolci sono meno dolci. Un’altra tendenza: le verdure nei dessert”.
Inoltre quest’anno, visti i tempi che corrono, la rossa pone una maggiore attenzione verso il low cost, con un incremento di ristoranti e alberghi che offrono un pasto a meno di 25€, una buona nuova per il popolo gastro radical -chic attento alla tasca.
Roberta Gatta