HIROSHI SUGIMOTO. Il tempo della fotografia in mostra a Modena.
È possibile racchiudere in un’immagine lo scorrere del tempo? Oppure rappresentare i concetti matematici dello zero e dell’infinito? O ancora ritrarre personaggi storici defunti?
Questa è la ricerca del concettualissimo Hiroshi Sugimoto, fotografo giapponese, in mostra dall’8 marzo al 7 giugno, alla Fondazione Fotografia Modena presenta negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena per un’antologica a lui dedicata. Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Modena Filippo Maggia, ripercorre l’intera carriera dell’artista, presentando alcune pietre miliari della sua ricerca.
Attivo dalla metà degli anni settanta, Hiroshi Sugimoto indaga le tracce dell’incedere della storia nel nostro presente e critica la presunta capacità della fotografia di ritrarla con accuratezza.
Ogni progetto ha origine da una riflessione filosofica profonda su un determinato tema e spesso si protrae per molti anni a venire. L’approccio dell’artista è meditabondo, lento, prudente.
Così l’artista ora si sofferma su distese d’acqua infinite, immutate da millenni e depositarie di una lunga storia che si ripete nel lento e inesauribile approdare alla riva (in “Seascapes”) ora nel tempo della pellicola che viene proiettata sullo schermo (“ Theaters”), dove sembra davvero di essere riuscito a fotografare “il tempo”. Merito anche del suo approccio minimalista e la passione per la rigorosa serialità.
La mostra di Modena dà conto delle più importanti: dai misteriosi orizzonti marini già citati della serie “Seascapes” e i celebri “Theaters” ripresi con lunghissimi tempi d’esposizione; dai “Dioramas” realizzati nei musei di storia naturale fino alle recenti fotografie ‘out-of-focus’ dedicate alle icone dell’architettura modernista. Ci sono inoltre alcuni famosi “Portraits” di personaggi storici in cera e lavori ispirati ai primi esperimenti fotografici condotti da William Henry Fox Talbot: i “Photogenic drawings”, ricavate rifotografando i negativi di Talbot e colorando le successive stampe, e i “Lightning fields”, ottenuti direzionando sulla pellicola fotografica una scarica elettrica da 400 mila Volt con un generatore Van de Graaff.
Un occhio di riguardo inoltre è gettato alla produzione dei libri d’artista, nella quale Sugimoto è particolarmente attivo, con oltre 52 volumi monografici pubblicati.
Giuliana Calomino
Info
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Orari di apertura
mercoledì-venerdì 15-19
sabato-domenica 11-19
lunedì e martedì chiuso
biglietto d’ingresso € 5,00
ingresso libero tutti i mercoledì