I MIRACOLI DEL NAPOLI SI FERMANO A CAGLIARI. Il pareggio rimette in discussione il progetto
La posizione in classifica del Napoli, le vittorie in Champions, i gol di Higuain e Callejon, la grandezza di Reina, hanno fino a questo momento nascosto i problemi del Napoli. L’abilità di Benitez ha celato i “buchi” d’organico, li ha sublimati prima trasformando Mesto in un giocatore da Champions, poi provando a propinarci Britos e Fernandez come campioni, infine, utilizzando la sua simpatia e l’arguzia (anche e soprattutto tattica), riuscendo a sostenere una partenza sprint. Una specie di miracolo che, però a Cagliari, è sfumato. Di certo alcuni alibi importanti l’allenatore (e il club) pure ce l’hanno: Hamsik e Zuniga sono due giocatori che non si posso sostituire facilmente, in particolare l’esterno cercato dalle squadre di tutt’Europa, era uno dei punti fermi e invece manca dall’inizio. Così come non si può immaginare di affrontare gli avversari con Maggio nelle condizioni in cui versa (gioca solo perché non ci sono alternative) o pensando di blindare l’out sinistro comprando un francese che tutti avevano dimenticato. Insomma, nonostante il sorriso sornione di Benitez, alla ripresa il Napoli dovrà provare a reinventarsi e il presidente dovrà compiere uno sforzo importante sul mercato dove reperire almeno 3 elementi con i quali sostenere difesa e centrocampo. Poi ripartirà l’avventura in Europa League, snobbata e criticata quando affrontata con Mazzarri ed ora utilizzata come argomento a sostegno della bontà dell’annata. Il calcio è questo, quando vinci sei un fenomeno e quando perdi sei un brocco. Il risultato più complicato da commentare è il pareggio, perché offre il fianco a critiche e lusinghe…anche se a Napoli, oramai, le chiacchiere stanno a zero. Vero Rafè? (ph sscnapoli.it)
Pier Paolo Petino