ITALICO. VINTAGE. SEXY. Il San Valentino in musica di LOVEpress. Naturalmente al femminile

Mina_Mazzini

L’atmosfera è un frame preciso: da “Le dolci signore” di Luigi Zampa del 1968 a “Vedo nudo” di Risi, del 1969, e ancora “Sessomatto” del ’73 e “Profumo di donna” dell’anno seguente, ancora di Risi, con un Vittorio Gassman più malinconico e conturbante che mai nei panni dell’ufficiale pensionato e non vedente Fausto Consolo, sedotto dalla vita e dalla giovane Sara; fino a “Una giornata particolare” (1977) di Ettore Scola, con un sottile ed immortale Marcello Mastroianni. È l’Italia dei Settanta, licenziosa, melanconica, obliqua, sensualissima che scrisse e suonò Armando Trovajoli, autore delle colonne sonore per tutte le pellicole fin qui citate e per molte altre.  È il mood di “La Mina” (PDU), l’album del 1975 da ascoltare tutto oppure da mettere su soltanto per la mitica “L’importante è finire”, di Malgioglio-Anelli, che, leggenda vuole, in origine fosse né più né meno che “L’importante è venire”, proto-ode all’uomo oggetto che forse ami ancora e forse no. Si potrebbe proseguire con la voce fonda di Patty Pravo e la sua “Pazza idea”, dall’omonimo album del 1973 per RCA, forse la prima esplicita cronaca di triangolo amoroso della nascente cultura pop italiana. Come tralasciare poi il soffuso sex appeal della Vanoni di “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, il disco bossa nova realizzato con Vinicius de Moraes e Toquinho. A questo punto si potrebbe scegliere di spezzare il cerchio morbido degli anni Settanta con un salto all’inizio della nuova decade: lo facciamo con la Alice di “Per Elisa” il brano del 1981 con echi new wave che la cantante di Forlì scrive con Battiato e Giusto Pio per raccontare di un uomo (con)diviso con una femme fatale che appare irresistibile anche se “non è nemmeno bella”.  Si potrebbe poi concludere con la Bertè, ma quella giocosa e romantica di “Ninna Nanna”, sempre dell’ottantuno e dall’album “Made in Italy” (CGD), per cadere, sorridenti e addormentati, l’uno(a) tra le braccia dell’altra(o). Oppure ricominciare tutto d’accapo.

Rosa Criscitiello

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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