JOBS. Ashton Kutcher interpreta Steve. Il film non piace alla Apple

Presentato in anteprima alla scorsa edizione del Sundace Film Festival e distribuito in estate nelle sale statunintensi,  è arrivato nelle sale italiane nel week end che è appena finito. “Solo i folli possono cambiare il mondo”, in questo che è il claim del film, ho sempre creduto… tanto! E, in effetti, Steve Jobs, piaccia o no, il mondo un po’ l’ha cambiato. JOBS, film che racconta la vita professionale del genio fondatore di Apple, è diretto dallo sceneggiatore Joshua Michael Stern, ritrova in Ashton Kutcher uno straordinario interprete che entra nella parte parlando “con gli amici di Jobs, i soci, i conoscenti. Ho studiato i suoi atteggiamenti, i tic, il suo essere anche uno showman quando saliva sul palcoscenico per presentare i nuovi prodotti. Jobs era un venditore straordinario: più che un genio tecnologico era un genio della pubblicità” (intervista pubblicata sul quotidiano La Repubblica). Il film si apre con il lancio dell’iPod nel 2001 e torna indietro nel tempo fino al 1973, anno in cui Jobs era un hippy, incline all’uso di allucinogeni e amante di esperienze mistiche in India. Poche e rare le parentesi sulla sua vita personale. In questa pellicola, Stern punta soprattutto alla ricostruzione della vita di uno degli uomini icona del nostro tempo. Un imprenditore geniale e appassionato scaltro, con obiettivi precisi da raggiungere, in nome dei quali è stato disposto a sacrificare etica e amicizie. Intanto, quella della Apple, di cui Jobs è co-fondatore, è una storia di successo che la Borsa quota e il mondo intero ammira. E Steve Jobs è la traduzione concreta della massima “il fine giustifica i mezzi”… qualunque siano i mezzi. Non critica in maniera dura la prova di Kutcher, iphoneitalia.com che, però, nella sua recensione su “Jobs” si mostra delusa della prova di Stern. “L’impegno c’è, ma l’impressione è che questa sia una versione PC del film. Noi volevamo la versione Mac. (ph. Ashton Kutcher ispazio.net)

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Francesca Scognamiglio Petino