KASJA SMUTNIAK. E quella nuova luce negli occhi
Dal 6 marzo potremo vederla nelle sale di tutta Italia nel nuovo attesissimo film di Ferzan Ozpetek ALLACCIATE LE CINTURE DI SICUREZZA.
Il grande pubblico l’ha scoperta nel 2002, testimonial di una campagna pubblicitaria per una nota compagnia telefonica. Da allora ha alternato brillantemente cinema e fiction lavorando a produzioni italiane ed estere. La ricordiamo nella miniserie dedicata a Rino Gaetano, con Claudio Santamaria nel ruolo del cantante prematuramente scomparso nel 1981, in ‘Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu’ (2007) per la regia di Marco Turco e nei film degli italiani Antonello Grimaldi (Caos calmo – 2008), Davide Ferrario (Tutta colpa di Giuda – 2009), Renzo Martinelli (Barbarossa – 2009), Isotta Toso (Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio – 2010), Carlo Mazzacurati (La passione – 2010) solo per citarne alcuni.
Lei è Kasja Smutniak, l’attrice di origine polacca con un passato di modella, sul palco dell’Ariston nei giorni scorsi, ospite del Festival di Sanremo, a celebrare il tema della ‘Bellezza’ scelto dagli autori per quest’edizione 2014.
Abito monospalla nero Fendi in crepe double nero con dettagli in bianco, trucco leggero, capelli al naturale e una luce nuova negli occhi, dolce, discreta, ma evidente e sorprendente. Tra i “proclamatori” che annunciano le canzoni dei vari artisti che passano il turno, su di sé non ha fatto nessun proclama ma ha lasciato scoprire agli occhi attenti, di chi ha saputo vedere, il filo di pancia che svelava un’attesa di almeno tre mesi. Unica conferma da Fabio Fazio che nel consegnarle i fiori di rito ha aggiunto: «Auguri per tutto quello che ti aspetta».
Non l’ha dimenticato il suo Pietro (Taricone), strappato alla vita il 29 giugno del 2010 in seguito ad un incidente di paracadutismo poco più che di trentenne, ma per sua figlia Sophie e con un nuovo amore, il produttore Domenico Procacci, oggi è felice. Perché solo una vita che arriva può dare nuovamente un senso.
Auguri Kasja, ‘per tutto quello che ti aspetta’.
Martina Caldo