LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA. La mostra bolognese in vetta alla classifica delle più frequentate con 30mila presenza a soli dieci giorni dall’apertura
E’ il famosissimo ritratto di Vermeer a dare il titolo alla mostra che in questo momento spopola a Bologna e in Italia con un tutto esaurito o quasi da capogiro, cioè da prima dell’apertura sino alla conclusione. Tra le opere d’arte più conosciute, apprezzate e richieste al mondo, il capolavoro del pittore olandese sarà in esposizione a Bologna, a palazzo Fava, sino al prossimo 25 maggio in occasione della raffinata mostra che Marco Goldin dedica alla Golden Age della pittura olandese, ovvero un corpus di 36 opere tra le quali anche “Diana e le sue ninfe” sempre di Vermeer e, ancora, ben quattro Rembrandt e poi Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen. E attorno a questi, anche 25 capolavori italiani di quella stessa epoca da Guccione a Sarnari, da Raciti a Forgioli. Un’occasione unica per ammirarla da vicino e per godere a pieno di quell’aura di bellezza e mistero che il volto della giovane donna ritratta da Vermeer è capace di evocare in chiunque da ben tre secoli a questa parte la osservi dal vero. Notevole, del resto, è anche l’effetto per immagine digitale o su carta stampata, fosse pure la copertina del romanzo o la locandina del film che quel caratteristico copricapo colore del cielo dal quale spunto l’orecchino di perla del titolo ha ispirato.
L’occasione della mostra è data dalla temporanea chiusura per importanti lavori di restauro ed ampliamento che coinvolgono il museo Mauritshuis del L’Aia, dove solitamente sono conservati non solo il dipinto in questione ma anche le maggiore opere da Vermeer a Rembrandt e dalla decisione del direttore artistico di prestare la propria collezione alle istituzioni internazionali.
Paola de Ciuceis