LOVEpress SANREMO 2014. Vince Arisa, podio stravolto. Sotto accusa il sistema di voto
Prima di tutto consoliamoci: siamo in molti ad avere toppato le previsioni del podio del Festival 2014. Arisa passa dal secondo posto della classifica parziale al primo, diventando così la vincitrice ufficiale di Sanremo 64 (scalzando Francesco Renga che si piazza quarto), e questo passaggio era ancora del tutto prevedibile, così come il terzo posto confermato a Renzo Rubino, forse la sintesi di voto, tra telespettatori e Giuria di Qualità, più “giusta” di tutto il Festival. Avevamo previsto pure la rimonta di Noemi, ipotizzando per la cantante, che chiude al quinto posto, la terza posizione, alla quale giunge addirittura dalla decima della classifica parziale. Certamente sorprendente il secondo posto della coppia Raphael Gualazzi/The Bloody Beetroots: l’impalpabile electro-presenza musicale del mascherato Sir Bob Cornelius Rifo ci è sembrata da subito poco più che un esercizio di stile dentro una canzone che è, effettivamente e validamente, gualazziana. Ma, l’abbiamo già detto, Sanremo è soprattutto il luogo commerciale dei piazzamenti live che verranno, ed Arisa e Gualazzi sono compagni di roster (la lista degli artisti i cui tour vengono distribuiti “in esclusiva”)dell’agenzia di concerti più importante d’Italia. E, anche questo l’abbiamo già spiegato, per i big hanno votato i telespettatori da casa, per un 25% con quota bloccata allo scorso giovedì 20 febbraio e, per l’altro 25%, col televoto di sabato sera. L’altro 50%, secondo questo sistema, è appannaggio esclusivo della Giuria di Qualità (composta da Paolo Virzì presidente e poi Paolo Jannacci, Silvia Avallone, Maranghi, Aldo Nove, Lucia Ocone, Silvio Orlando, Giorgia Surina, Rocco Tanica e Anna Tifu), fatta di professioni si, ma non in maggioranza della musica, come ha già avuto modo di scrivere Dario Salvatori. Così I Pertubazione, liberato strategicamente il quarto posto per Renga, si assestano al sesto, che fu di Cristiano De Andrè, sul quale pende addirittura un’accusa di plagio (la sua canzone ricorda troppo da vicino “Only a dream in Rio” di James Taylor). In tema di valzer di posizionamento, guadagna l’ottavo posto, partendo dall’ultimo della classifica parziale, Frankie Hi NRG MC, in gara con quello che ci è sembrato subito essere il pezzo meno meritevole della kermesse, oltre che uno dei meno meritevoli della sua carriera, in parte campionato da “Golden Hen” del re del dancehall anni ’80 Tenor Saw, come ha messo prontamente in luce Federico Vacalebre per Il Mattino, e per il quale ancora si ipotizza una ispirazione ravvicinata ad un pezzo dei n.u.n.u di Torre del Greco. Gli cede il posto Giusy Ferreri, slittata al nono. Alla fine restano, con piccole variazioni di posizionamento ma comunque in coda, Francesco Sarcina al decimo, Giuliano Palma all’undicesimo, Antonella Ruggiero al dodicesimo e Ron all’ultimo posto. Non resta altro che vederci ( e contarci!) nei teatri, ai festival e nelle piazze della primavera/estate live 2014. Soprattutto al sud, dove la cultura dei concerti è più rara, e lo sono pure i luoghi fatti apposta per suonare, e così affluenza ed incassi sanno dirci davvero quanto piace la musica italiana di oggi, e quella di domani. (ph Vanity Fair)
Rosa Criscitiello