MAESTRI IN MOSTRA AL GAM. Con Renoir, tutti a Torino per apprezzare i capolavori del grande artista francese
Spendide atmosfere d’altri tempi ma di un’epoca che solo a primo sguardo è tanto, troppo lontana nel tempo. A ben vedere, si tratta di straoridnarie opere pittoriche assolutamente da non perdere già che, altirmenti, c’è da andare sino a Parigi per vederle. Dunque, una rassegna che val bene un week end fuori porta di quellanche se non proprio dietro l’angolo. C’è da andare a Torino, difatti, per vedere “Renoir”, la mostra che porta alla Gam, la galleria d’arte moderna del capoluogo piemontese, un bel corpus di opere del grande artista francese provenienti dalle collezioni del Musèe d’Orsay e del Musée de l’Orangerie di Parigi. Tra i protagonisti, con Manet, Monet, Degas, Pissarro, Sisley e Cézanne, della grande stagione dell Impressionismo, nel periodo a cavallo tra gli anni Settanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, autore assai prolifico (oltre 5mila le opere a lui attribuite in mezzo secolo di attività) Pierre-Auguste Renoir è di que pittori che sperimentano la pittura en plein air ma che, poi, completano il lavoro in studio, che si dedica alla ritrattistica su commissione e che, quale che sia il tema affrotnato, è solito regalare al pubblico sempre opere di gran qualità che affascinano per la tecnica pittorica come per la varietà. In esposizione, 60 capolavori che, provenienti dai due musei parigini che conservano la più completa collezione di Renoir, testimoniano dagli esordi alla fine della carriera i momenti più significativi del suo percorso artistico. A cura di Sylvie Patry, studiosa specialista di Renoir, la mostra è accompagnata da un catologo Skira realizzato in collaborazione con la Fondazione Torino Musei cui si deve la promozione della mostra che si articola in ben 9 sezioni tra le quali, una dedicata agli strumenti da lavoro dell’artista: tavolozza, scatola di colori, pennelli.
Paola de Ciuceis