N-CAPACE. Il piccolo-grande film di Eleonora Danco in anteprima nazionale a Napoli. Ad Astradoc
Lei è un ‘personaggio’. Il suo piccolo-grande film un gioiellino di creatività nato dopo la morte di sua madre quando inizia a filmare il padre e la sua badante e a fargli domande… imbarazzanti, non c’è che dire. A questo aggiunge spunti provenienti dai seminari con i ragazzi di cui dichiara di amare l’incommensurabile potenzialità. Lei è Eleonora Danco. Autrice, regista, attrice, Performer. Artista a 360°, il suo è un teatro fisico, d’impatto e di tensione, corpo e testo che si fondono in un’unica espressione. La sua scrittura oscilla tra prosa e slang, dramma e comicità. Il suo cinema si ispira a Buñuel, al Surrealismo con immagini che rimandano alla pittura di De Chirico e Giotto. E venerdì sera, per Astradoc 2015 – Viaggio nel cinema del Reale, la popolare rassegna sul documentario d’autore a cura di Arci Movie, sarà a Napoli al cinema Astra per presentare, in anteprima nazionale, N-Capace, un film che ha scritto interpretato e diretto.
Presentato al 32° Torino Film Festival e vincitore due Menzioni Speciali, N-Capace racconta di una donna, o meglio di un’anima in pena che si aggira tra Roma e Terracina, dove vive l’anziano padre. Vaga tra campagne, mare e città, con un letto e in pigiama. Spesso con un piccone in mano, vorrebbe distruggere la nuova architettura che ha tradito i suoi ricordi. Il rapporto con il tempo e la memoria è motivo di struggimento per lei, unico personaggio lucido del film, il più sofferente. Comunica solo con adolescenti e anziani, li interroga sull’infanzia, la morte, il sesso, attraverso delle provocazioni, degli stimoli, anche fisici.
Il corpo e i luoghi diventano sogni, incubi, ricordi. Una intimità tanto personale quanto universale. E’ un fiume di suggestioni N-Capace che travolge e si fa guardare come uno specchio in cui gli spettatori si ritrovano, e, a cui, amaramente, sorridono. Dopo la tappa napoletana, N-capace approderà in sala, dal 19 marzo, distribuito dalla BiBi film di Angelo Barbagallo.
Martina Caldo