NAPOLI STRIT FOOD FESTIVAL. La carica dei 70.000
Una fila di truck, da piazza della Repubblica fino alla Rotonda Diaz, con 60 profumi, sapori e colori diversi. E’ il “Napoli Strit Food Festival” che, nonostante il meteo incerto e non proprio favorevole, ha portato a casa un ottimo risultato con le 70.000 presenze registrate sul Lungomare Caracciolo. Una tre giorni caratterizzata dalla cultura per il cibo di strada, dalla pizza a portafoglio, al cuoppo per passare al panino con l’hamburgher di chianina e la puccia salentina, sfogliatella e caffè.
Soddisfatto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che, nel pomeriggio di sabato ha fatto una puntatina tra apecar e roulotte vintage. «Un festival molto originale che mette insieme cibo, qualità, creatività, mobilità – ha dichiarato ai microfoni di Radio Amore Napoli – Il cibo di strada di qualità. E farlo sul Lungomare è straordinario. Una bella idea che abbiamo sostenuto ». Il primo cittadino si è poi soffermato entusiasta ad ogni stand.
E soddisfatti anche gli organizzatori Giovanni Kahn della Corte, Giulio Cacciapuoti e Iris Savastano, che stanno già pensando di replicare l’iniziativa. «Siamo davveri contenti per il successo di questa prima edizione – dichiara Giulio Cacciapuoti, project manager Love Studio – Felici per come il pubblico ha risposto all’iniziativa». «Un evento in cui hanno primeggiato le eccellenze – commenta Iris Savastano – Tutti i truck hanno presentato prodotti di prima qualità. Questo lo standard che confermeremo anche in futuro». «Il Festival è stata una occasione per far tornare Napoli capitale del cibo da strada – afferma Giovanni Kahn della Corte, ideatore del festival – ci siamo riappropriati di una tradizione che va avanti da circa tre secoli».
E non è mancata la chicca. Nel cuore del villaggio campeggiava una area “guest” dove era possibile degustare vino a cura dell’“Ape Divino” e lasciarsi affascinare dalle “Mobile Food Machines”, ovvero sei prototipi di attrezzature ibride a configurazione variabile per il consumo del cibo di strada. I progetti presentati sono un parziale esito del lavoro di circa 150 studenti del dipartimento di architettura dell’Università di Napoli Federico II (DiARC) e della Scuola di Architettura di Ascoli Piceno, Università di Camerino, che coordinati dal professor Nicola Flora hanno progettato e poi realizzato alcuni dei progetti proposti. Il “Napoli Strit Food Festival” è stata quindi anche una occasione per creare un ponte tra studenti, università e impresa.
Francesca Scognamiglio Petino