NAPOLI STRIT FOOD FESTIVAL. Successo annunciato per l’evento che il prossimo week end inonderà il lungomare di sapori e saperi
E ora inizia il vero countdown per uno degli eventi più attesi in città. Terra del buon cibo e di una lunga tradizione, con ricette e realtà tramandate di generazione in generazione, Napoli è davvero pronta a celebrare la prima edizione dello Strit Food Festival che da venerdì 22 maggio a domenica 24 maggio trasformerà il lungomare di via Caracciolo in una gustosa vetrina. E che lo Strit Food Festival fosse davvero atteso non lo dicono solo i numeri della primissima ora (su Facebook viene creato l’evento e in sole 48 ore si arriva a 15.000 partecipanti) ma anche il successo che ha riscosso l’anteprima del Festival nell’ambito della Notte d’Arte che a dicembre ha animato il centro storico.
C’è da scommettere che la folla pronta a riversarsi in via Caracciolo sarà ancora più numerosa di quella che si è radunata all’ombra dell’obelisco di piazza del Gesù. E più ampia sarà la proposta del villaggio dove truck, bancarelle e stand proporranno pietanze da consumare per strada e non mancherà, anche questo è sicuro, la pizza a portafoglio che rubò il cuore a Bill Clinton, insieme a paste cresciute, sfogliatelle e babà.
Una tre giorni che non solo offre l’opportunità di riscoprire i nostri genuini sapori ma anche di godere davvero di un lungomare “car off limits” con musica, animazione, spazi dedicati ai bambini.
Il festival nasce da un’idea del manager Giovanni Kahn della Corte, creatore del brand “Johnnypizzaportafoglio”, che si è poi dedicato all’organizzazione dell’evento con Iris Savastano e Giulio Cacciapuoti, Project Manager LOVE STUDIO, agenzia che ha curato anche l’intera campagna di comunicazione dell’evento, di cui ha ideato pure il naming STRIT, napoletizzazione della parola inglese STREET, mettendo in evidenza la genesi e l’anima di un evento che nasce e vuole crescere nel cuore di Napoli, città sempre e da sempre capace di coniugare tradizione e innovazione: qui da noi arriva lo street food ma la forma è quella dei nostri prodotti tipici e i gusti sono quelli delle ricette della nonna.
Francesca Scognamiglio Petino