PARIS PHOTO. Parigi capitale europea della fotografia con la più grande fiera del settore

Dal 12 al 15 novembre si svolge a Parigi la più grande fiera internazionale di fotografia, il Paris Photo: 147 gallerie e27 editori provenienti da 34 paesi. Una grande vetrina per fotografi affermati e giovani talenti, nella splendida cornice del Grand Palais, l’edificio in ferro e vetro che ospitò la storica esposizione universale del 1900. Un monumento alla modernità, che oggi conferma il suo ruolo di culla culturale delle avanguardie. Un luogo perfetto per consacrare la fotografia come il mezzo artistico più innovativo e funzionale – grazie anche alla rivoluzione digitale – per “squarciare” il reale inquadrandolo in una forma estetica, e al contempo fornire un punto di vista critico sulle complesse dinamiche che del reale formano la tela. Non solo, il Paris Photo è anche un’opportunità di mercato, per ridefinire le quotazioni e il prestigio dei singoli autori, e stabilire nuovi contatti e potenziali collaborazioni con le gallerie.

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L’Italia è presente con solo quattro gallerie: Louise Alexander di Porto Cervo, le due torinesi Guido Costa Project e PHOTO & CONTEMPORARY, la Paci Contemporary di Brescia. Va meglio sul fronte editoriale, con la presenza di due delle più importanti case editrici in ambito fotografico, Contrasto e Damiani. Parigi si conferma capitale europea della fotografia, per la capacità di fare rete tra le molteplici forze culturali del settore, tutte coordinate dalla Maison Europeenne de la Photographie (MEP), promotrice dell’iniziativa. Così, il Centre Pompidou, la fondazione Henri Cartier Bresson, la Biblioteque Nationale si trasformano in spazi partecipati, con eventi, proiezioni e incontri del circuito “Mois de la Photo Off”. Il Paris Photo infatti diventa l’occasione per trasformare la fiera in un evento di promozione culturale esteso in tutta la città, dal centro alle banlieu, eleggendo il mese di novembre a “mois de la photo”.

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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