PROGRAMMI SENZIENTI. Finiremo a litigare l’iPhone?
Sempre più innovativi, perfetti e intelligenti. In una sola parola: inquietanti. I sistemi operativi di Pc, tablet e smartphone si stanno trasformando in veri e propri assistenti virtuali. Prendi un iPad gli dici che ti serve un ristorante e quello non solo te lo trova, ma te lo dice anche con una voce vagamente ammiccante. Uno dei casi, insomma, nei quali cinematografia e realtà sembrano andare di pari passo. Non siamo ancora alla follia di “Her”, il film scritto e diretto da Spike Jonze che racconta di un vero e proprio amore tra un uomo e un sistema operativo, ma quasi. L’uso di comandi vocai, in realtà, era partito già molti anni fa con i primi Nokia. A quei tempi sembrava incredibile poter dire al proprio cellullare «chiama Tizio», poi poco importava che la telefonava partiva sempre verso Caio o Sempronio. Potevi starci un’ora a ripetere «chiama…» la risposta era sempre la stessa «non ho capito». I tablet e gli samrtphone di oggi non solo capiscono sempre, ma ti danno anche delle risposte ironiche. Avete mai provato a fare domande stupide a Siri? Beh, provateci. Ora sembra anche stiano arrivando software capaci di imparare tramite l’esperienza. Google, ad esmempio, ha comprato Deepmind, società londinese specializzata nello sviluppo d’intelligenza artificiale (AI), per 500 milioni di dollari. Chi sa che un domani non troppo lontano non ci tocchi litigare con Outlook per inviare una mail.
Raffaele Nespoli