RISPARMIO. Cosa e come fare
I dati che quotidianamente confermano una ripresa globale fanno intravedere una crescita dell’economia mondiale attorno al 3%. La conseguenza di tale crescita sarà il rialzo dei tassi di interesse che renderà l’ambiente finanziario ostile all’investimento obbligazionario tradizionale. La domanda che tutti i risparmiatori si pongono è tanto semplice quanto complessa: dove metto i miei soldi? Negli ultimi 10 anni tutte le certezze del risparmiatore italiano sono crollate, una su tutte l’assenza di rischio dell’investimento obbligazionario. Fino a pochi anni fa la stragrande maggioranza degli italiani aveva l’abitudine di impiegare i propri risparmi in strumenti “sicuri” come i Titoli di Stato e le Obbligazioni. Gli eventi che negli ultimi anni si sono susseguiti hanno, neanche tanto lentamente, abbattuto tale certezza e, in alcuni casi, quello che era per tutti un investimento privo di rischio è diventato uno strumento a volte più rischioso e volatile delle azioni. Attualmente, inoltre, la prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse, conseguente ad una ripresa dell’economia mondiale, rende ancora meno sicuro l’investimento obbligazionario. Secondo alcune blasonate case di investimento un rialzo dei tassi dell’1% porterebbe ad una perdita di circa il 7-8% in conto capitale sulle emissioni attuali. Un bel grattacapo, quindi, per chi è sempre stato abituato a prestare soldi allo Stato o ad un altro Emittente. Cosa fare e, soprattutto, cosa NON fare? A mio avviso è sicuramente da evitare il cosiddetto “fai da te”, tanto caro agli italiani. Altra misura da evitare è tenere i soldi sui conti correnti o in strumenti di liquidità che altro non fanno che erodere il potere d’acquisto del capitale, facendo perdere soldi senza che nessuno se ne accorga. Sicuramente traghettare i propri risparmi dalla forma “amministrata” (cioè le singole obbligazioni o Titoli di Stato) a quella “gestita” potrebbe essere il primo passo per diminuire e controllare il rischio dei nostri portafogli. Mai come in questo momento è fondamentale la diversificazione, non solo tra azioni e obbligazioni, ma anche tra durata, tipologia e valuta.
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Dario Viviani | PRIVATE BANKER