SETE. Unico corto napoletano proiettato alla X edizione di “Los Angeles, Italia Fest”
Italia, secondo dopoguerra. Una Vico Equense senza tempo fa da sfondo ad storia d’amore, impossibile per l’epoca. Antonio, un puro, prigioniero del finto perbenismo del suo tempo. Marie, musa di passione, ispiratrice inconsapevole di forti e violente pulsioni. Ciro, giovane ribelle, che per la prima volta si scontra con le ingiustizie insormontabili della morale convenzionale. Un triangolo amoroso destinato a distruggersi nelle fiamme di una passione mai consumata. Un riscatto è possibile solo nelle generazioni future.
E’ questo il racconto di “Sete”, curato nella regia da Antonio Braucci. Unico corto napoletano sarà proiettato nel Chinese Theatre di Los Angeles, domani, in occasione della serata conclusiva della X edizione di ‘Los Angeles, Italia’. Finalista al Social World Film Festival 2014 e al contest young film factory è stato recentemente proiettarlo al “Carte Blanche” nell’ambito del Festival du Film Italien, a Bastia (Corsica).
Omaggio all’Italia onirica e passionale rappresentata da grandi registi quali Tornatore, Fellini, De Sica, “Sete” si schiera contro il moralismo omofobico e rappresenta “la sete che nutrono i personaggi per i loro amati: la sete di Ciro per Marie, una sete di passione che secca le labbra e la gola proprio come fa l’acqua salata a un uomo di mare; la sete di Marie per Ciro, quella di un desiderio represso, ma ancora vivo e violento; la sete di Antonio per Ciro, una sete irreprimibile e impossibile allo stesso tempo che prosciugherà la sua stessa vita. Ma Sete esprime soprattutto la Sete di Antonio Braucci e quella dei ragazzi under 35 di Karma31: sete di arte, di cinema, di creare ed emergere da una realtà napoletana troppo spesso considerata improduttiva. Ma noi il cambiamento vogliamo realizzarlo per noi, nella nostra città”, racconta Braucci, regista e attore esordiente, medico chirurgo napoletano, classe ’82, presidente di Karma31 Movie Factory (K31 MF).
Francesca Scognamiglio Petino