SOCIAL. Le università che amano chattare

Università

Un tempo, e non parliamo di preistoria, l’unico modo per sapere quando sarebbero state pubblicate le date degli esami o i risultati era quello di stringere amicizia con il custode. In alcune facoltà, per prenotare gli esami si lasciava un bigliettino nella cassetta del prof in questione. Inutile dire che molti studenti ne approfittavano per lasciare commenti “poco garbati”, ma questa è un’altra storia. Il fatto è che oggi con l’università ci puoi chattare su Facebook o commentare tramite Twitter. E già, non avremo il sistema di formazione più avanzato d’Europa, ma almeno siamo diventati molto “social”. L’imperativo sembra infatti quello di essere connessi alla rete, e vale anche per le università. A dircelo è la ricerca “Social Univeristy” realizzata da «Centro Nexa su Internet & Società» del politecnico di Torino. Una volta tanto si guarda in positivo e quello che ne viene fuori è veramente interessante. Un primo dato è che Facebook è il social più amato dagli atenei, visto che l’80% ha almeno un account; a seguire c’è naturalmente Twitter, con il 76%. Così, grazie ai nuovi media, ora gli studenti non hanno più bisogno di trasformarsi in detective per sapere dove e quando ci sarà un esame, un convegno o un corso. Certo, bisogna distinguere gli account ufficiali dai gruppi creati dagli studenti. Su una pagina “Università degli studi di Napoli Federico II” campeggia ad esempio una locandina che pubblicizza un corso molto particolare, sul tema “Chiavarsi a palate”, che non sembra esattamente uno dei corsi canonici da seguire per arrivare alla laurea.

Raffaele Nespoli

Raffaele Nespoli
Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. (Bertolt Brecht)

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