STANGATA D’OTTOBRE. Tasse alle stelle e aliquote al massimo

Che l’Italia condivida con il Belgio, la Spagna e l’Olanda il primato dell’aliquota ordinaria più elevata (21%) è già un dato di fatto incontrovertibile che può però prendere un’ulteriore piega, ovviamente negativa. Sembra assodato e quasi «inevitabile», almeno a sentire i membri del governo Letta, che l’Iva subisca un aumento dal 21% al 22%. Se non verrà scongiurato infatti, dal primo ottobre il Paese staccherà gli altri competitor, aggiudicandosi la palma del più tartassato da questa imposta tra i principali Paesi dell’area euro. Lo ricorda la Cgia di Mestre, ribadendo i motivi di contrarietà all’incremento dell’Iva. Sottolineando che per scongiurare l’aumento è necessario trovare un miliardo di euro per gli ultimi 3 mesi del 2013 e oltre 4 miliardi per l’anno prossimo, il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, si pone giusti quesiti, come riportato anche dall’agenzia Ansa, ad esempio: «Come sia possibile non riuscire a recuperare un miliardo di euro all’interno di una spesa pubblica complessiva della nostra Pubblica amministrazione che ammonta ad oltre 810 miliardi di euro?». Se a questo si sommano gli aumenti previsti in alcuni comuni, soprattutto quelli che hanno aderito al Dl 174 – quello del predissesto -, della Tares, dell’Imu e dell’Irpef sembra proprio che l’autunno che sta per arrivare sarà molto più caldo di come lo si immaginava. La rivoluzione d’ottobre è alle porte.

Valerio Esca

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

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