TINA MODOTTI. La fotografa rivoluzionaria riempe Torino con una grande retrospettiva.
Un omaggio a Tina Modotti. Alla sua eccezionale vicenda umana, artistica e politica. Al suo essere personaggio eclettico e impegnato. L’esposizione, ospitata a Torino nella Corte Medievale di Palazzo Madama dal 1 maggio fino al 31 ottobre 2014, copre tutto l’arco della sua vita, osservandola da molteplici punti di vista, come fotografa, come musa e come attivista.
Ricostruisce la sua parabola artistica, da prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni venti, e ripercorre la sua non comune esistenza. Un percorso puntellato dagli affetti familiari ai suoi amori; dai primi scatti, influenzati dal compagno Edward Weston, alle ultime, poche, misconosciute foto scattate a Berlino. Viaggio che passa attraverso la ricerca estetica e formale di Tina, guidando lo spettatore nell’evoluzione degli stili e delle tecniche: dagli still life e dagli scatti figli dell’Estridentismo del primo periodo, per arrivare ai ritratti delle donne di Tehuantepec attraverso le immagini più politiche e “rivoluzionarie”, più icasticamente sue.
Lei che nacque in una famiglia socialista operaia e fu operaia anch’essa a dodici anni, emigrante in America a sedici, divisa tra la fabbrica tessile e i fermenti culturali, il lavoro di attrice a Hollywood, quello di modella e musa per molti artisti. Assistente e amante di Edward Weston, fotografa della rivoluzione messicana e amica di Frida Kahlo e Diego Rivera, aderì al Partito Comunista, morendo a soli 46 anni su un taxi che la sta riportando a casa, tra misteri e polemiche. La sua tomba è nel grande Pantheòn de Doloresa Città del Messico, onorata da un epitaffio che con affetto scrisse per lei il poeta Pablo Neruda.
Di sé, del suo essere fotografa diceva solo: “Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni”.
Orari
da martedì a sabato, dalle 10 alle 18
domenica dalle 10 alle 19
Chiuso il lunedì
Biglietti
Intero: 8 € (nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida).
Ridotto: 5 €, ragazzi tra i 15 e i 18 anni; aziende convenzionate; gruppi di
almeno 15 unità (nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida).
Foto | Tina Modotti Retrospettiva © Archivio Fotografico Cinemazero Images,
Fondo Tina Modotti, Courtesy Fondazione Torino Musei – Silvana Editoriale
Giuliana Calomino