“UN DRAGO A FORMA DI NUVOLA”. Ettore Scola ritrova il suo primo amore
Se ripenso ai suoi film mi torna nelle orecchie la voce del nonno che ironizza su “C’eravamo tanto amati”. Mi scopro a sorridere mentre vi scrivo, ricordando le battute che facevamo, e che ancora ripete qualche volta zio, il suo maggiore dei quattro dell’Apocalisse di cui fa parte mia madre, su “Brutti, sporchi e cattivi”.
Ettore Scola è la storia italiana che vive, di cui andar fieri. Questo grande professionista fa l’ennesimo dono della sua arte, con umiltà, come solo i veri grandi artisti riescono a fare. Si rimette in gioco tornando alla dimensione del suo primo amore: il disegno.
È uscito proprio in questi giorni il graphic novel, edito da Bao Publishing, “Un drago a forma di nuvola”, la storia tratta dalla sceneggiatura che Scola scrisse con sua figlia Silvia Scola e Fulvio Scarpelli perché diventasse un film, e che, invece, si è trasformata in un mondo dalle tinte acquerellate. Ha dato vita a queste atmosfere la matita di Ivo Milazzo, creatore del leggendario Ken Parker della Sergio Bonelli.
Romanzo introspettivo, “Un drago a forma di nuvola”, parla di amore a tutto tondo: l’amore che è attrazione, passione, condivisione, e l’amore più forte che si può provare nella vita, quello per un figlio. Se poi, la figlia in questione è affetta da una patologia che non le consente di muoversi, di parlare, ma non le impedisce di farsi capire in tutta la sua sensibilità e delicatezza dal padre, che si troverà a dover scegliere tra lo stare accanto alla sua adorata o lasciarsi andare all’entusiasmo di un nuovo amore, capirete che è facile pensare di trovarsi davanti ad un capolavoro.
“Un drago a forma di nuvola” è uscito il 12 giugno in tutte le librerie, ancora non l’ho letto, ma lo farò presto. Accarezzando le pagine che raccontano di questa dolce storia, tornerò anch’io un po’ indietro nel tempo, a quei pomeriggi estivi sul terrazzo in cui si parlava e si rideva di brutti, sporchi e cattivi.
Federica Di Maio