ZANZIBAR. Un viaggio tra sogno e realtà
I viaggi sono come gli appuntamenti al buio, non sai mai cosa ti aspetta. L’attesa è tanta e quando apri la valigia sul letto vorresti metterci tutto. Tanta è la voglia di partire, di scoprire il mondo che ti aspetta fuori casa che quasi conti ogni istante prima del giorno della partenza. Arriva il momento dell’incontro ed anche se alcuni luoghi deludono un po’ ce ne sono altri che rimarranno sempre nel cuore. Alcuni luoghi ti stupiscono al punto che se li avessi voluti immaginare così belli non ci saresti riuscita. Zanzibar è uno di questi è uno di quei luoghi, dove non smetteresti mai di tornare non smetteresti mai di ripercorrere la stessa tratta pur di respirare l’aria dell’Africa. All’arrivo si viene subito accolti da una stupefacente vegetazione e da un intenso caldo che quasi toglie il respiro. Avete presente l’istante in cui incontrate il compagno della propria vita, quella sensazione che il fiato non riesca ad uscire dai polmoni, ecco questo è l’effetto che si prova quando l’Africa ti accoglie tra le sue braccia. È una bellissima sensazione che porti con te ogni giorno trascorso in uno dei luoghi più belli del mondo e che riconosci solo alla fine quando è ora di ritornare a casa. È proprio nel momento in cui realizzi che devi lasciare questo mondo che senti quel famoso mal d’Africa di cui tutti ti hanno parlato.
Zanzibar non finisce mai di stupire, ogni cosa diventa leggera, ogni inconveniente un modo per farsi una risata e pensare ad altro. L’aeroporto lo potremmo definire rudimentale. Una volta atterrati ed usciti dall’aereo ti guardi intorno e ti sembra quasi un miracolo che esisti la pista di atterraggio. Un piccolo percorso porta in una grande stanza con un bancone perché lì instancabili facchini poggiano le valigie personalmente prelevate dalla stiva dell’aereo, naturalmente tutto questo a suon di mancia. Dopo aver riconosciuto la valigia questa è caricata in un grande camion insieme a tante altre. Nel momento in cui il bus parte mentre il camion delle valigie rimane all’aeroporto incomincia lo sconforto, ti chiedi se la valigia arriverà mai a destinazione, viene quasi voglia di salutarla per dirle addio. Ma come dicevo tutti questi possono sembrare problemi solo all’inizio quando la mente è ancora stressata poi tutto diventa più leggero nel momento in cui si viene accolti in uno dei fantastici villaggi vacanze.
Ogni villaggio è formato da strutture tipiche fatte di legno e decorate con veli e cuscini bianchi, subito ci si sente in un luogo accogliente. Ma per quanto tutto questo sia fantastico, l’unica cosa che desideri in quel momento è liberarti dai vestiti ed immergerti nelle acque cristalline di Zanzibar. Sono stata a Kinengwa, una perla incastonata nel turchese dell’Oceano Indiano. Il suo nome rispecchia ciò che è questo luogo: un paradiso esotico e sereno, circondato da palme e una ricca vegetazione. Togli i vestiti del viaggio e dalla camera incominci il percorso nella natura che conduce al mare. I suoni della natura ti circondano e all’inizio non li distingui anche perché non sai ancora quello che ti aspetta tra i rami. Da lontano appare la splendida spiaggia bianca quella setosa e soffice sabbia che sembra borotalco sulla pelle. Brilla al sole rendendo meno nitido il mare.
Sembra così lontano e così azzurro, limpido vorresti immergerti subito, si sente solo il suo tonfo mentre urta contro la barriera corallina. Nella sabbia scorgi pozze d’acqua con pesciolini che nuotano vicino alle anemoni, piccole aragostine, enormi ricci di mare color viola. Il percorso sembra non finire mai. Si avvicina un ragazzo con una murena appesa all’amo, la sua cena. Mivspiega che di giorno c’è la bassa marea e che nel pomeriggio il mare sarebbe ritornato a bagnare la riva. All’inizio potrebbe deludere però si scopre un mondo quando è possibile vedere i fondali ed assistere ad una fenomeno eccezionalmente raro. Oltre ai pesci pagliaccio e quelli Juventini, detti così dei Beach Boys perché bianchi e neri, alle anemoni, coralli di tutti i colori quello che non ti aspetti di vedere sono grandi stelle marine con forme stupende. A differenza di molte altre specie queste hanno una sorta di strato corallino che le rende più rigide ed ancora più belle. La bassa marea può essere anche un buon pretesto per fare una lunga passeggiata sulle rive perlacee di questo paradiso. Tra le palme è possibile vedere un gruppo di uomini che intrecciano il vimini per catturare le aragoste, altri che fumano per rilassarsi e altri ancora che tornano cantando con i loro Dhow di legno.
Ma Zanzibar non è solo mare. Non può mancare una giornata nella bella cittadina di Stone Town. E’ il cuore culturale e storico dell’Africa. Un labirinto di piccole vie tortuose, bazar e mercati e grandiose residenze arabe caratterizzano una piccola città dai mille volti. Ecco alcune curiosità. Camminando tra i portoni antichi ed arabeggianti di questa città da mille ed una notte si trova un edificio con esposte le foto di Farok Bulsara, meglio noto con il nome di Freddie Mercury. Il cantante infatti è nato proprio qui, a Stone Town. Andando nella piazza centrale c’è un gran via vai di persone, mercanti ed palo con un telefono fisso che permette di fare chiamate gratuite internazionali. L’unico inconveniente è che bisogna riuscire a scalare il palo per arrivare al telefono! In città si trovano ancora i resti del mercato degli schiavi con le piccole celle sottostanti. Durante il tour fanno entrare nelle celle e raccontano che in pochi metri venivano messi circa un centinaio di schiavi in attesa delle trattative. È una fusione di culture che convivono. Questo lo si vede nei volti degli abitanti di questa splendida città Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Stone Town è un autentica miniera di souvenirs, con centinaia di negozietti in cui è possibile acquistare tantissimi oggetti di artigianato, sia arabi che indiani.
Un luogo da vedere è anche la foresta delle mangrovie immersa in una baia dall’acqua calda color smeraldo e dai fondali alti, ripieni delle loro radici. Dulcis in fundo non possono mancare le scimmie! I villaggi ne sono pieni, ormai anche loro sembrano far parte del pacchetto. Tutte le mattine vengono tra gli edifici del resort per darti il buongiorno. Il villaggio a colazione mette a disposizione dei “clienti” delle piccole banane. Le scimmie piccole o grandi che siano seguono i turisti finché non viene data loro la banana. È molto divertente vederle all’opera mentre le sbucciano divorandole. Alcune si mettono anche in posa mentre una miriade di flash le illumina. Riparti con la sensazione che i giorni da dedicare a quest’avventura siano stati pochi, troppo pochi per essere riusciti a capire, a sentire l’Africa. Zanzibar cattura il cuore, lo spirito del viaggiatore che deve rispettare la sua magnifica natura, accettare il suo stile di vita e se può aiutare la sua povertà. Chiunque volesse può donare ai vari ragazzi che si incontrano sulla spiaggia di tutto a partire dal bagnoschiuma ai giochi. L’Africa è un paese difficile ma anche meraviglioso, se si avesse una vita a disposizione non credo che si riuscirebbe a scoprirlo tutto. Si vive tutto d’un fiato e ritorni un po’ stordito tutto sembra ridursi ad una semplice descrizione di fatti perché quel che si sente nell’anima non si riesce a descriverlo con le semplici parole.